Non sono mai intervenuto, da questo blog, nel merito di quanto accade nel corso delle sedute del Consiglio Comunale che ho l'onore di presiedere. E continuerò a non farlo, resistendo anche a qualche tentatore. La considero una dovuta forma di rispetto alle Istituzioni; un comportamento super partes richiesto a chi presiede assemblee elettive.
Anche con questo post non entrerò nel merito delle decisioni assunte nella seduta iniziata venerdì 1° Aprile e proseguita poi lunedì 4, che ha portato all'approvazione del Bilancio di Previsione del 2011.
Non rinuncio però, a esprimere il mio compiacimento per il clima che ha accompagnato le due serate. E mi congratulo pubblicamente con tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che delle minoranze, per la serietà, l'impegno e la competenza dimostrate. Nove ore di confronto, di discussione. A tratti lenta, quasi afasica; a tratti rapida e appassionata. Mai sopra le righe. Giocata più in punta di fioretto che a suon di sciabolate. Il confronto delle idee ha prevalso su quello dei personalismi.
Nei prossimi giorni la stampa locale darà spazio ai commenti dei diversi gruppi consiliari. Soddisfatta si dirà la maggioranza; insoddisfatte ed inascoltate, presumo, le minoranze. Ma questo appartiene alla fisiologia del confronto politico.
La seduta di Consiglio Comunale, che a Saronno ha approvato il Bilancio di Previsione 2011, si era aperta con l'esecuzione dell'inno nazionale, al quale tutti i gruppi politici, non meno dei cittadini intervenuti, hanno presenziato stando in piedi in segno di rispetto.
Sono segnali che non voglio trascurare. Soprattutto se, contemporaneamente, al Parlamento della Repubblica il confronto procede tra risse, insulti e trivialità di varia natura.
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