Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

lunedì 21 febbraio 2011

La Lega e lo scoppio di una bolla Annunziata

La crisi finanziaria ed economica ha contribuito a diffondere il termine “bolla” finanziaria.

Per la loro natura e-mozionale le bolle sono applicabili a tutti quei settori dove l’uomo viene indotto a decidere da fattori emozionali più che da quelli razionali. La sensibilità a questo tipo di messaggi ha ispirato molte campagne di marketing orientandole verso un modello di consumismo diffuso.

Questa modalità di comunicazione si è estesa, da tempo, alla comunicazione politica. Molti partiti hanno imparato a fare appello ai desideri, se non agli istinti, degli elettori. Così che, questi ultimi, finiscono per scegliere quei partiti che dicono ciò che loro desiderano. Non necessariamente la verità, che può essere dolorosa e quindi difficilmente portatrice di consenso.

In questo modo, come nelle bolle finanziarie, il consenso si fonda su aspettative illusorie e i due fattori si alimentano a vicenda. Si corre così il rischio di promesse sempre più lontane dalla realtà e la loro distanza può crescere fino a creare una bolla politica che, prima o poi, scoppia. Inesorabilmente.

E’ il drammatico rischio che corre oggi la Lega.

sabato 19 febbraio 2011

Ridateci l'Italia !

Al Presidente del Consiglio pro tempore è capitato più volte di affermare che la nostra Costituzione è di “matrice sovietica”. Cioè illiberale, oppressiva, contraria a quella libertà che lui tanto ama.

E proprio perché contraria al suo concetto di libertà anche economica che recentemente ha deciso di modificarne una parte: l’articolo 41. Che, giova ricordare prima che lui lo modifichi, recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Sarà una libertà così ampia a non piacergli? Piuttosto che il rispetto della sicurezza? O forse il richiamo al valore non negoziabile che è quella dignità umana che il suo stile di vita continuamente umilia? Non è la prima volta che il nostro si ingegna a peggiorare la Costituzione. Ma anche questa volta tutto si risolverà nel consueto effetto annuncio. Per nostra fortuna.
Ma preoccupa anche altro.

mercoledì 16 febbraio 2011

The game is over. Il PD giochi la carta Bindi

“La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Così recitano i primi due commi dell’art. 27 della Costituzione Italiana. E come tali valgono pienamente anche nei confronti dell’imputato Berlusconi Silvio.

Ma la parabola politica di B. è finita.

L’azione di Governo è inesistente. Da mesi, ormai. Il Parlamento costretto all’inattività. Anche il “milleprproghe”, uno degli strumenti più tipici della prima repubblica, richiede il voto di fiducia. La politica estera semplicemente “non è”: Frattini si occupa invece di rogiti in arrivo da s. Lucia. Sulle coste italiane sono sbarcati migliaia di disperati, confermando così il totale fallimento delle politiche dei “respingimenti sponsorizzati” attuata da Maroni. Il Paese è allo stremo: molte amministrazioni locali, anche le più avvedute e virtuose, rischiano la bancarotta. La più ampia maggioranza della storia repubblicana che sosteneva B., si è sciolta come neve al sole. Ed è stata faticosamente ricostituita forse anche ricorrendo ad espedienti poco esaltanti. Il Presidente del Consiglio, presunto innocente, è imputato di reati infamanti: concussione e induzione alla prostituzione minorile.

Un’epoca è finita. Indipendentemente da come la si giudichi, è il momento di prenderne atto. Lo faccia la classe politica. Lo faccia la società civile. Lo faccia la Chiesa italiana.

Ma se l’intera classe politica italiana vuole evitare il definitivo scollamento con il Paese, si prepari a gestire la transizione verso il nuovo. E lo faccia rapidamente. Sono questi i momenti nei quali si può apprezzare la differenza tra politicanti e politici, tra governanti e statisti.

Il PD ha una carta vincente a disposizione: Rosy Bindi.

Bersani abbia il coraggio di giocarla.
Prima che sia troppo tardi.

lunedì 14 febbraio 2011

Liberté, Égalité, Fraternité

«Secondo la legge francese il matrimonio è l'unione di un uomo e di una donna».

Così si è pronunciata la Corte Costituzionale francese in una sentenza pubblicata lo scorso venerdì in risposta alla questione sollevata da due donne lesbiche, conviventi da 15 anni e con 4 figli, unite in un cosiddetto "Patto civile di solidarietà", il famoso "Pacs".
Le due donne avevano chiesto alla Corte di cancellare, in base all'articolo 66 della Costituzione che stabilisce il diritto di uguaglianza di tutti i cittadini, il divieto di matrimonio omosessuale in Francia. per «tutelare i quattro figli». Invece secondo i giudici costituzionali «l'articolo 66 della Costituzione non è applicabile al matrimonio». Le coppie gay possono infatti tranquillamente convivere e «beneficiare del quadro giuridico che offre il PACS».
«Il diritto a condurre una vita familiare normale», continua il dispositivo della sentenza, «non implica un diritto di sposarsi per coppie dello stesso sesso». In definitiva, «la differente situazione tra coppie omosessuali e le coppie composte da un uomo e una donna può giustificare una differenza di trattamento per quello che riguarda le regole del diritto di famiglia».

Mi sembra che la laicissima Francia abbia da insegnare tanto a chi, in Italia, si oppone ad una regolamentazione delle convivenze tra persone dello stesso sesso, quanto a chi vorrebbe chiamare "matrimonio" qualsiasi tipo di convivenza.

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora, quando?



Partecipazione oltre ogni aspettativa oggi in oltre 230 piazze italiane per la giornata in dfesa della dignità della donna. E, a sorpresa, donne italiane in piazza in diverse parti del mondo. Superare il berlusconismo sarà un percorso tutt'altro che facile e breve. Ma oggi è stato un buon inizio. Tra i molti interventi significativi spicca, a mio avviso, quello di suor Eugenia Bonetti. Guardatelo.


http://tv.repubblica.it/asx/search.php?player_id=61991

venerdì 4 febbraio 2011

Questione di QI

Ieri non è stato solo il giorno dello strappo del governo sul federalismo. E' stato anche quello che ha visto la Camera dei Deputati respingere la richiesta dei PM di Milano di indagare sul caso Ruby.

La scelta era ampiamente scontata. La motivazione è stata francamente sconcertante.

Sconcertante perchè la Camera ha sostanzialmente dichiarato che, la notte del 27 Maggio, quando Berlusconi ha telefonato alla questura di Milano per imporre la liberazione di Ruby, ha esercitato un atto di governo. E lo ha fatto in quanto, convinto che fosse la nipote di Mubarak, ha voluto evitare uno scontro dalle conseguenze imprevedibili con l'Egitto. Un atto di governo, come noto, può essere giudicato solamente dal Tribunale dei Ministri.

Vale la pena di capirci bene perchè il dettaglio non è di poco conto. Non solo questo sfortunato Paese ha per Presidente del Consiglio un uomo convinto che Ruby fosse realmente la nipote di Mubarak, ma ha anche mandato in Parlamento ben 315 deputati disposti a crederlo e a considerare azione di governo la sua telefonata alla Questura di Milano per farla rilasciare.

Di fronte a comportamenti come questi è davvero difficile trovare parole che non siano di totale biasimo. Se non di insulto.
Del resto, per essere eletti Deputati, non è richiesto un livello minimo di QI.

Non resta quindi che tacere. E sperare che l'indignazione cresca.

giovedì 3 febbraio 2011

Vergin di servo encomio (e di codardo oltraggio)

Nel post di ieri ho definito servile il TG1 di Minzolini per l'intervista riservata in apertura a Berlusconi. Oggi Luca, un amico di vecchia data, mi ha scritto dicendo che non avrei dovuto.

Caro Luca, innanzitutto rivediti con calma l'intervista. La trovi da più parti in rete; se vuoi anche su Youtube a questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=7FGZOnPN0X4

Ora dimmi come giudichi un intervista che pone a B. queste domande:
1. Presidente, negli ultimi due anni l’Italia ha tenuto alto l’argine della stabilità dei conti, come hanno riconosciuto l’Europa e il Fondo Monetario Internazionale. Ora è il momento di tornare a crescere. In che modo?
2. Molti analisti affermano che l’Italia è ancora un Gulliver, ovvero un gigante bloccato da lacci e laccioli. Lei è sceso in politica nel 1994 promettendo la rivoluzione liberale. Per dare una scossa alla nostra economia è arrivato il momento di andare fino in fondo?
3. Proprio su questi temi lei ha fatto una proposta all’opposizione che ha risposto che non è credibile. Ma dietro questo rifiuto, secondo lei, aleggia il partito della patrimoniale, la vecchia ricetta che per risolvere i conti della nostra economia punta sempre sulla scorciatoia dell’aumento della pressione fiscale?

Caro Luca, che dici: domande vere, perfino dure. Domande poste per permettere agli spettatori del TG1 di farsi un'opinione indipendente sull'attività del governo. O domande delle quali Michele Renzulli, il giornalista spedito ad intervistarlo, avrà considerato un insulto alla sua professionalità.

Da mesi, purtroppo, il TG1 perde continuamente ascoltatori e precipita nella classifica della "qualità" percepita.
Te ne meravigli? Io no.

mercoledì 2 febbraio 2011

Patrimoniale? Il PD ne parli senza pregiudizi. E senza paure.

"Le vecchie forze politiche che hanno moltiplicato otto volte il debito pubblico negli anni del consociativismo si stanno coalizzando e hanno in mente di tassare gli italiani con una gigantesca patrimoniale. Vogliono tassare la casa che rappresenta la ricchezza dll'85% degli italiani".

E' il consueto cumulo di menzogne, ma un disperato B. ha potuto proclamarlo oggi in prima serata grazie al servile TG1 minzoliniano.

Pochi minuti dopo, un impaurito Bersani, escludeva che la patrimoniale sia nelle intenzioni del PD.
A mio avviso sbaglando.

Credo che chiunque sia contrario a tassare la prima casa degli italiani, io per primo.
Ma questa non è la proposta avanzata la scorsa domenica al Lingotto. E' la caricatura che ne fa B.

Piuttosto si è proposto di chiedere un contributo a quel 10% degli italiani che, secondo Banca D'Italia, detiene il 50% della ricchezza privata nazionale: oltre 2.500 miliardi di euro. 

Quindi un intervento mirato. Un intervento che non tocca il 90% degli italiani. Un intervento che potrebbe apportare 20 miliardi di euro Un intervento limitato ai super-ricchi quali B. è. Un intervento che potrebbe evitare l'aumento di un punto degli interessi sul debito pubblico, che ci costerebbe 20 miliardi di euro: questo si sulle spalle di tutti gli ityaliani. Un intervento inserito in un più ampio pacchetto di proposte di spending review e di dismissione del patrimonio pubblico non utilizzato.

Perchè avere paura di un intervento così congegnato? Perchè escluderlo a priori? Cosa contiene di contrario ai valori del PD?

martedì 1 febbraio 2011

Carla Bruni già sinistra e la libertà religiosa

Carla Bruni afferma di non essere più di sinistra.
Meno male che se ne è accorta, verrebbe da dire. Il centrosinistra tutto può tirare un sospiro di sollievo: pericolo scampato. E comunque chiudiamola li. Dove sarebbe la notizia? E invece no. La non-notizia rimbalza, impazza sui giornali di mezzo mondo, intasa la rete e genera commenti di ogni tipo.

I ministri degli Esteri della Ue non sono riusciti, ieri, a trovare un accordo sulla dichiarazione contro le persecuzioni religiose:  Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Irlanda e Cipro, confortate dalla sempre più insignificante Catherine Asthon, si soni rifiutate di citare esplicitamente i recenti massacri subiti sia dalla comunita' cristiana in Africa e Medio Oriente che sciita di Kerbala. Ma questo ha fatto molto meno notizia.


Sembrerebbe quindi che, per il futuro del mondo, la conversione politica di madame Bruni Sarkozy sia più importante della libertà di ciascuno di professare o non professare la fede che vuole.

Comunque la pensiate, mi permetto di dissentire.