Mancano ancora alcuni giorni al 27 Gennaio, Giornata
della Memoria. Un tempo che l’Amministrazione
Fagioli può utilmente utilizzare per interrompere l’assordante silenzio che l’ha
finora contraddistinta (anche) per quanto riguarda le celebrazioni della
Giornata della Memoria. Ed evitare spiacevoli fraintendimenti.
Credo che nessun saronnese, qualunque sia il suo
orientamento politico, sentisse la necessità di questa ulteriore manifestazione
di autoreferenzialità, di completa separazione tra la società civile e i suoi
amministratori.
Anpi, Acli, Auser Saronno, Aned Gruppo della Memoria, Isola che
non c’è, Amnesty International gruppo di Saronno, Società Storica Saronnese,
Givis Saronno, Agesci Scout Saronno, Museo dell’Illustrazione e Cinema Silvio
Pellico. Associazioni, movimenti e realtà cittadine che, per quanto diversi tra loro, hanno
condiviso la necessità di invitare, con una sola voce, tutta la città a commemorare uno dei fatti più tragici della
storia dell’umanità: l'Olocausto di sei milioni di ebrei e l’eliminazione di altre
centinaia di migliaia di persone uccise per i loro convincimenti politici e
religiosi, la loro appartenenza etnica o il loro orientamento sessuale. Ma una tale mostruosità sembra
insufficiente perché l’attuale Amministrazione, a trazione leghista, ne faccia
memoria con i propri cittadini, assestando così un colpo, forse insanabile, alla sua credibilità politica e istituzionale.
Certo è che, ad oggi, Saronno al Centro e il Consigliere
comunale Alfonso Indelicato eletto in quota FdI, si sono dissociati da questa
scelta della ”loro” Amministrazione. Prese di posizione significative e
condivisibili, che suscitano, però, una domanda tremenda: ci sono forse
negazionisti dentro l’Amministrazione comunale saronnese?
Una sua parola chiara, signor Sindaco, qualunque essa sia,
sarebbe necessaria.