Renzi ha vinto. E per fortuna! Ha
vinto le elezioni europee. E per fortuna! Ha trascinato importanti affermazioni
di candidati PD alla carica di Presidente di Regione o di Sindaco. E per
fortuna!
Renzi ha cambiato la geografia politica del Paese. E per fortuna!
Renzi ha vinto una sfida elettorale
tra solisti. Ha sconfitto il non pensiero di Grillo e il rantolo di Berlusconi.
Tutto il resto è noia, avrebbe detto Califano. Ha saputo muoversi con raffinata
efficacia mediatica, distanziando, anche in questo, Grillo e Berlusconi, non
meno di quanto Coppi distanziava il secondo arrivato. Ha vinto, su temi
italiani, la sfida europea. Costretto, in questo sì, da Grillo e Berlusconi, a
misurarsi più sugli 80€ che sull’Europa da cambiare. Come invece ha fatto, lo
riconosco volentieri, la sola Lista Tsipras.
Renzi, il solista, è il nuovo
partito nazione. E’ il redivivo partito contenitore, così diverso e uguale al
precedente. Difficile dire diversamente quando si ottengono più di 4 voti ogni
10 votanti, anche se 40 su 100 sono rimasti a casa. Capace di far votare
centrosinistra agli artigiani del Veneto come alle partite IVA della Lombardia.
Riuscendo così ad allargare il bacino elettorale del centrosinistra ben oltre i
suoi confini tradizionali.
Renzi ha vinto la sfida dentro il
PSE, portando in Europa il maggior numero di deputati nazionali dentro il
gruppo dei Socialisti e Democratici. Lì (al Parlamento Europeo) lo attendono
probabilmente le “grandi intese” con la CDU della Merkel, il più grande gruppo
dentro il PPE. Intese tutt’altro che facili, visto che alla signora Merkel l’Europa
va più che bene così com’è oggi, che la Francia è allo sbando e non può certo
aiutare, mentre Renzi la vuole riformare profondamente. E per fortuna!
Renzi è il Segretario nazionale
del Partito Democratico, il mio partito. Renzi ha vinto: voglio complimentarmi
con lui e godermi questo splendido risultato.
Ma domani è un altro giorno. E da
domani sarà necessario lavorare perché il PD vinca quanto Renzi. Rimanendo
fedele ai suoi valori.