Corre almeno due rischi la prolusione con la quale il card. Bagnasco aprirà i lavori del Consiglio Episcopale Permanente della CEI domani pomeriggio.
La prima è che i media recepiscano solamente la parte che si occuperà, per ammissione dello stesso Bagnasco, del "caso Ruby". Che sarebbe meglio definire l'ennesimo "caso Berlusconi".
La seconda è che la politica italiana, tanto di destra quanto di sinistra, cerchi di piegare le parole del Presidente CEI ai propri fini. Di tirare Bagnasco per la tonaca.
Sono certo che il PD non commetterà questo errore. Da cattolico che sta nel PD non chiedo alla Chiesa italiana di fare una scelta politica di parte. Piuttosto le chiedo di non rinunciare ad annunciare il Vangelo. Di non abdicare alla testimonianza della sua alta autorità morale. E di farlo fino in fondo. Perchè, come ricordava Paolo VI, "il mondo crede più ai testiomoni che ai maestri".
In altre parole, di far prevalere la dimensione profetica sulla realpolitik.
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