Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

mercoledì 16 febbraio 2011

The game is over. Il PD giochi la carta Bindi

“La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Così recitano i primi due commi dell’art. 27 della Costituzione Italiana. E come tali valgono pienamente anche nei confronti dell’imputato Berlusconi Silvio.

Ma la parabola politica di B. è finita.

L’azione di Governo è inesistente. Da mesi, ormai. Il Parlamento costretto all’inattività. Anche il “milleprproghe”, uno degli strumenti più tipici della prima repubblica, richiede il voto di fiducia. La politica estera semplicemente “non è”: Frattini si occupa invece di rogiti in arrivo da s. Lucia. Sulle coste italiane sono sbarcati migliaia di disperati, confermando così il totale fallimento delle politiche dei “respingimenti sponsorizzati” attuata da Maroni. Il Paese è allo stremo: molte amministrazioni locali, anche le più avvedute e virtuose, rischiano la bancarotta. La più ampia maggioranza della storia repubblicana che sosteneva B., si è sciolta come neve al sole. Ed è stata faticosamente ricostituita forse anche ricorrendo ad espedienti poco esaltanti. Il Presidente del Consiglio, presunto innocente, è imputato di reati infamanti: concussione e induzione alla prostituzione minorile.

Un’epoca è finita. Indipendentemente da come la si giudichi, è il momento di prenderne atto. Lo faccia la classe politica. Lo faccia la società civile. Lo faccia la Chiesa italiana.

Ma se l’intera classe politica italiana vuole evitare il definitivo scollamento con il Paese, si prepari a gestire la transizione verso il nuovo. E lo faccia rapidamente. Sono questi i momenti nei quali si può apprezzare la differenza tra politicanti e politici, tra governanti e statisti.

Il PD ha una carta vincente a disposizione: Rosy Bindi.

Bersani abbia il coraggio di giocarla.
Prima che sia troppo tardi.

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