12.800.000 elettori. 13 città con più di 100.000 abitanti tra cui Milano, Napoli, Torino e Bologna. 1.344 comuni di cui 237 nella sola Lombardia.
Era possibile, con questi numeri, che la campagna elettorale appena conclusa non venisse "giocata" su scala nazionale? Probabilmente no. Soprattutto da chi, come Berlusconi, attraversa ormai la fase terminale della sua parabola politica. Gioca contro di lui la paura: la paura di chiudere con una serie di sconfitte. Quella stessa paura sulla quale il suo avversario-alleato leghista ha costruito le sue fortune politiche. Ha paura, B., perchè sa che se ottiene un risultato peggiore di quello attuale, Bossi passerà all'incasso. Non accetterà di farsi trascinare nel suo crepuscolo. Chiederà le elezioni politiche anticipate. In qualche comune di un certo rilievo la Lega sta già facendo prove tecniche di secessione politica dal PdL. Gallarate è uno di questi.
Ma sarebbe un errore scegliere il Sindaco del proprio comune facendosi condizionare dallo scontro andato in onda sui media nazionali.
Se penso agli amici di Varese, Busto, Gallarate, Castellanza, Malnate, Cislago, non meno che di Milano, Nerviano, Rho o Desio sono certo che baseranno le loro scelte sui programmi e sul valore dei candidati locali più che sulla bagarre nazionale.
Conosco diversi candidati sindaci del PD ed anche parecchi candidati alla carica di consigliere comunale di questi comuni. Non avrei dubbi nel dare loro il mio voto. Non perderei proprio l'occasione di far rinascere queste città dopo anni di dominio del centrodestra. Piuttosto che di riconsegnare ad amministratori capaci ed onesti quelle da tempo infiltrate dalla malavita organizzata.
La speranza di città migliori, più attente alla vivibilità che alla speculazione. Più vicine a chi è in difficoltà che ai poteri forti, passa dalla scelta responsabile di ciascuno di noi.
Non perdiamo questa occasione di riscatto!
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