Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

sabato 1 settembre 2012

Padre Martini, il pastore che guardava lontano

"La vera distinzione -diceva- non va fatta tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti".

Con queste parole e con il riferimento costante alla Parola di Dio, della quale era maestro universalmente riconosciuto, Carlo Maria Martini ha saputo essere per la Chiesa ambrosiana e per la società italiana ben più che l'Arcivescovo della Diocesi più grande del mondo, quella di Milano.

Intellettuale raffinato e interprete di una Chiesa che cammina a fianco dell'uomo di oggi con il solo riferimento alla Parola di Dio, Martini ha saputo essere l'uomo al quale le Brigate Rosse milanesi si sono disarmate, recapitando in curia scatoloni zeppi di armi e bombe. Ha saputo leggere i segni dei tempi dando vita ad iniziative, a quel tempo profetiche, come la Scuola della Parola e la Cattedra dei non Credenti, il dialogo con i fedeli di religione musulmana e la preparazione della storica visita di Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma. Ha saputo anche essere il pastore che nei suoi interventi per la festività di sant'Ambrogio parlava alla città richiamando, anche severamente, le istituzioni politiche a rimettersi al servizio dei milanesi iniziando dai poveri e dagli ultimi.

Sempre con il solo riferimento alla Parola di Dio, non rinunciò mai ad affrontare alcuno dei temi che suscitano dibattito nella nostra società e che, a volte, vedono la Chiesa magisteriale attestata sulla linea, necessaria ma forse non sufficiente, dei valori non negoziabili. Senza mai sconfessare alcuno di questi valori ebbe la capacità, anche intellettuale, di porsi e porre domande, lasciar intravedere strade da percorrere, indicare possibili risposte sui dibattiti attorno alle coppie di fatto, alle convivenze omosessuali, ai divorziati risposati, all'inizio e fine della vita umana, all'alimentazione ed idratazione assistita, all'accanimento terapeutico e all'eutanasia, al celibato dei preti come al ruolo delle donne nella Chiesa.

C'era, in Carlo Maria Martini, il desiderio che la Chiesa universale tornasse a riunirsi per pregare e riflettere sulle tematiche che rischiano di dilaniare il mondo cattolico e di marcarne la separazione da quello dei non credenti.
Il prossimo 12 Ottobre saranno trascorsi 50 anni dall'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, che tanto rinnovamento ha portato nella Chiesa cattolica. Perchè  non augurarsi che la sua scomparsa non favorisca la decisione di indire un nuovo Concilio Ecumenico?

Da cittadino della Diocesi di Milano, da cattolico che ha scelto l'impegno nella politica locale, a padre Carlo Maria un ringraziamento senza confini per tutto quello che mi ha insegnato.

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