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Caro Airoldi,
in questo post hai scritto che “non esiste alcuna norma che esenti la Chiesa cattolica in quanto tale dal pagare l'ICI sugli immobili adibiti ad attività commerciali”.
Sul periodico della vostra amministrazione “Saronno Sette” i tuoi alleati socialisti scrivono (oggi, sabato 17/12) esattamente il contrario. Se vai a pag. 6 in un articolo a firma PSI intitolato “I socialisti chiedono equità e giustizia sull’ICI”, troverai che “anche la Chiesa, che è esente dal pagamento dell’ICI sugli immobili commerciali, è più che mai chiamata a contribuire”. E poco più avanti: “i socialisti conducono battaglie da anni per eliminare l’esenzione sugli immobili commerciale ecclesiastici”.
Come la mettiamo, caro Airoldi? Chi è che bara: tu o i socialisti? Ma se anche a barare fossero i tuoi alleati, mi spieghi come fate a stare assieme a loro?
Ciao
Roberto G
- - - - - - - -Gentile Roberto G., il tuo riferimento è al numero del periodico "Saronno Sette" reperibile all'indirizzo più sotto riportato.
Sicuramente a barare non sono io. Confermo: non esiste norma nel nostro ordinamento che esenti la Chiesa cattolica dal pagare l'ICI sui suoi immobili a destinazione commerciale. E ci mancherebbe, aggiungo. Sarebbe un privilegio inaccettabile e come tale è escluso dalle leggi di uno Stato di diritto quale è l'Italia. Ma come ho già scritto nel post cui ti riferisci, se qualcuno può dimostrare il contrario, si faccia avanti. Così pure se qualcuno ritiene di conoscere situazioni di irregolarità, elusione o evasione, piuttosto che scrivere articoli, meglio farebbe a rivolgersi all'autorità giudiziaria.
Le esenzioni, laddove previste, sono limitate alle attività non a scopo di lucro e da chiunque poste in essere: cattolico, non credente o diversamente credente.
Se invece si vuol sostenere che una mensa gestita dalla Caritas o da qualsiasi ente non-profit, dove un poveraccio riceve gratuitamente un pasto caldo, un cappotto e magari può farsi una doccia nel prefabbricato attiguo, deve pagare l'ICI al pari di un selfservice gestito da un grande gruppo industriale che fa (legittimamente) affari con i cd ticket restaurant, dico ad alta voce di essere totalmente contrario. In altre parole: vogliamo dire che il mondo della solidarietà debba essere tassato al pari di quello del business? Sono contrario. Anche perchè a rimetterci sarebbe lo Stato. Ma temo che questa sia la vera posta in gioco.
In quanto all'articolo da te citato, (reperibile al seguente indirizzo: www.comune.saronno.va.it/upload/saronno_ecm8/gestionedocumentale/SARONNO%20SETTE_40_bassa_784_10830.pdf ) che dire: le affermazioni che hai riportato sembrano frutto di ignoranza abissale.
Peraltro, conoscendo personalmente buona parte degli esponenti PSI della mia città, rifiuto di credere che qualcuno di loro possa essere caduto in un errore tanto sesquipedale. Sono certo che non tarderanno a chiarire tutto.
In caso contrario ne sarei sinceramente sconcertato. Ma quel che più conta, mi vedrei costretto a rassegnarmi al fatto che gli epigoni di quello che fu un grande partito, conducono oggi battaglie culturalmente residuali.
Benissimo , è possibile sapere quindi quanto e per quali fabbricati ha pagato l'ICI la Chiesa al Comune di Saronno per l'anno 2011 . Grazie
RispondiEliminaNessuna risposta ? Ci sarà un motivo, nel frattempo ognuno è libero di pensare quello che vuole .
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