Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

giovedì 29 settembre 2011

Senza nostalgie ne ingenue illusioni

La recente prolusione del card. Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI, ha agitato le acque della politica italiana quanto mai prima. La durissima requisitoria contro “comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui” ha colpito e praticamente affondato il suo mai citato obiettivo. Politicamente, Berlusconi, è ormai in fase terminale ed il suo governo è tenuto in vita dall’accanimento terapeutico di Bossi.

Ma Bagnasco è anche tornato su un tema che, sempre di più, sembra distinguerlo dal suo predecessore: quello della necessità di un “soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica, che – coniugando strettamente l’etica sociale con l’etica della vita – sia promettente grembo di futuro, senza nostalgie né ingenue illusioni”. E questa seconda affermazione ha messo in forte agitazione quella parte di mondo cattolico che continua a scegliere posizioni “terziste” in politica sperando nella ri-nascita di un partito, o almeno un movimento, “DC-like”.

Personalmente ritengo che attribuire intenzioni di “nuova DC” anche a Bagnasco significhi considerarlo ciò che assolutamente non è: ingenuo. Ma anche attribuirgli metriche che non sono quelle della Chiesa cattolica. Ammesso che un partito “di cattolici” o anche “dei cattolici” abbia un senso nell’attuale panorama sociale e politico, rimarrebbe inevasa la domanda: per fare cosa? Domanda non peregrina se consideriamo che i “numeri” che raccoglierebbe lo condannerebbe alla prostituzione (politica) come metodo.

Se poi quello cui qualcuno pensa è un partito pseudo-confessionale, siamo di fronte a quanto di meno auspicabile per l’Italia di oggi. Legittimerebbe e perfino favorirebbe, tra l’altro, la nascita di un partito islamico integralista. Altro rischio assolutamente da evitare per le conseguenze di radicalizzazione che avrebbe sui già complessi percorsi di integrazione.

Non credo che una nuova DC sia nel novero delle cose possibili. E neppure tra quelle auspicate da Bagnasco che non cade preda di “nostalgie né ingenue illusioni”. Serve, piuttosto, dentro il PD, un “purificato” senso di laicità che sappia rivolgersi anche a quei cattolici che, dopo aver dato fiducia al centrodestra, si trovano ora senza punti di riferimento. Serve infine il coraggio di ritornare all’impegno politico a quei cattolici che hanno scelto di stare in panchina attendendo ciò che non arriverà.

1 commento:

  1. ciao ago penso ke il "“soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica, che – coniugando strettamente l’etica sociale con l’etica della vita – sia promettente grembo di futuro, senza nostalgie né ingenue illusioni” in qsto momento storico sia difficile da trovare nn solo nell'ambito politico ma anche in qllo religioso, dato ke per un certo periodo si sono palleggiati interessi reciproci a scapito di qllo ke dovrebbe essere esempio di "vita buona" (tanto per citare il ns nuovo arcivescovo); ora è difficile, sempre secondo me, recuperare qlla fiducia tradita finché a parlare sono le medesime persone di prima. ciao giusy

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