Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)
venerdì 9 aprile 2010
Analisi del voto?
Analisi del voto. Con questo unico punto all’OdG è convocata, per Lunedì 12 Aprile, la prima Segreteria provinciale del PD varesino dopo la recente tornata elettorale.
Un argomento catartico, verrebbe da dire. Visti il non entusiasmante 19,38% raccolto in provincia. Le poche settimane dal congresso provinciale. I non molti mesi dalle comunali del capoluogo.
A 10 giorni dal voto, sul sito provinciale del mio partito, non trovo commenti di alcun big. Nonostante non manchino. E in campagna elettorale si siano attivamente spesi. Chi per Tizio; chi per Caio; chi per Sempronio. Curiosa applicazione della legge del contrappasso: accorati appelli prima, discreti silenzi dopo.
Discuteranno di rinnovamento anagrafico i membri della segreteria? Di chi potrà succedere a chi? Di chi potrà candidare chi a cosa? Di sondaggi? Di candidature unitarie? Di equilibri “old style”? Di flussi elettorali? (le solite tabelle). Mi auguro di no. Anzi, ne sono sicuro.
Lecco: 36.3 alle comunali e 32 alle regionali. Lodi: 28.6 alle comunali e 34.5 alle regionali. Saronno: 28 alle comunali e 25.5 alle regionali. Sono le percentuali di città (non piccole) e province dove il PD ha vinto. Sicuramente ha invertito una tendenza. Sono esempi sui quali non si può non interrogarci. Sono realtà che possono aiutare ad evitare un errore: che le strategie del partito siano affidate a chi ha perso, nella convinzione, tragica, che le possa insegnare a chi ha vinto. Da qui la prima suggestione che affido alla segreteria provinciale: ripartire da chi ha ottenuto il consenso della sua gente. Per ascoltare. Analizzare. Capire. Confrontare. Mutuare. Solo poi, proporre.
Quale sarà la cifra del PD varesino nei prossimi anni? E’ tempo di lifting? Di aggiustamenti? Di successioni nella continuità? Di rinnovamento principalmente anagrafico? O serve discontinuità (imprescindibile, visibile, incontestabile) per uscire dalle secche nelle quali ci troviamo? Cosa può dire il PD agli elettori del primo partito della provincia, quello del non voto? Perché dovrebbero credere che votarci è meglio che non votare?
Ecco allora la seconda suggestione. Il congresso provinciale può essere un momento privilegiato per rispondere a queste domande. Ma serve coraggio, più che non in passato. Per abbandonare vecchi schemi. Per elaborare un progetto complessivo che parli al cuore delle persone, più che colorare di rosso risposte confezionate per parlare alla pancia. Per lavorare ad un futuro, che non sarà domani. Forse neppure dopodomani. Perché il domani del 19%, se va bene, è il 20%. Ma potrebbe essere il 18%.
Può essere una sfida ardua riflettere sul voto. Ma anche una grande occasione. Per “reinterpretare il rapporto tra politica e società”. Tralasciamo le analisi consolatorie. I complimenti che confermano appartenenze. Le mosse di circostanza. Sono liturgie da partito vecchio. Partiamo dai contenuti, piuttosto che dai nomi. Almeno questa volta.
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Visto l'articolo di oggi su La Prealpina?
RispondiEliminaAltro che rinnovamento...
Io penso che sia ora che anche nel PD si volti pagina. Purtroppo, anche in occasione delle elezioni regionali, è mancata una vera squadra: anche in provincia di Varese, è stata privilegiata la competizione interna ed è mancata una regia che tenesse insieme il tutto. Non sono le proposte frammentate a dare forza al PD, ma un progetto globale di società. Questo progetto al momento manca. Forse perchè a molti nel PD fa comodo non investirci più di tanto, perchè le priorità sono altre. Ma se non si fa questo sforzo, non si andrà da nessuna parte. Il PD deve valorizzare le tante competenze che ha sul territorio: i nostri circoli sono ricchi di persone con esperienze professionali, umane e politiche di altissima qualità che devono essere valorizzate, perchè da queste competenze nascono idee che diventano progetti. Spero che lunedì si faccia finalmente un'analisi seria dei risultati e non si perda l'occasione di voltare pagina, almeno questa volta. Finora, a ogni tornata elettorale, non si è imparato nulla dai risultati ottenuti e si è sempre andati avanti senza cambiare nulla. Speriamo che questa sia la volta buona. E almeno da Saronno, dateci una bella soddisfazione!Il PD provinciale ha molto da imparare da voi! Anche mercoledì, alla serata dei giovani con Fabio Pizzul, ho ricevuto quella fiducia, quella speranza e quel coraggio, avete trasmesso quella passione che in tre anni di PD ho visto rare volte. Grazie a Luciano, a tutti i componenti delle liste di sostegno, a tutti i membri del PD per questo grande esempio di una forza politica, che non si è basata su facili slogan, su proposte fasulle, su promesse mancate, ma su una passione politica che mette davvero al centro la persona e che parla al cuore e alla testa delle persone. Questo dovrebbe fare il PD!
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