Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

mercoledì 6 ottobre 2010

Se un sindacato torna nel mirino

Da tempo sostengo che la classe sindacale italiana rischia di non essere all'altezza dei problemi del mondo del lavoro oggi. Tutta la classe sindacale. Non lo è la CGIL, che di fronte a qualsiasi occasione di confronto con la sua naturale controparte, dice no; a priori. Non lo è la CISL, (il sindacato al quale sono iscritto da oltre vent'anni) il cui segretario Bonanni è diventato la cinghia di trasmissione del pensiero (?) del ministro Sacconi. Non lo è la UIL, che segue le mosse della CISL. Ne consegue la totale solitudine dei lavoratori proprio nel momento in cui più necessaria sarebbe la presenza di un sindacato illuminato.

Ma le aggressioni subite oggi dalla CISL non appartengono al confronto tra le parti sociali. Un confronto che può certo essere rude nei toni e duro nei contenuti, ma che si deve mantenere sempre e comunque nell'alveo del confronto democratico. Appartengono invece a quel tipo di scontro che disconosce la controparte. Che non conosce avversari, ma nemici. E come tali li colpisce considerando lecito ogni metodo di lotta.

Sono preoccupanti i fatto accaduti oggi ad alcune sedi della CISL. Ultimi di una inaccettabile serie di episodi di intolleranza.

Se ne occupi il ministro Maroni, se ne è capace.
Se ne renda conto la classe sindacale tutta.
Prima che episodi come questi cedano il posto ad azioni ancora più gravi.
Prima che sia troppo tardi.

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