Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

domenica 29 aprile 2012

Il contribuente De Bortoli


da Internet

Scrive oggi Ferruccio De Bortoli sulla prima pagina de il Corriere che "Come prima cosa, andrebbe detto che la pressione fiscale, oggi vicina al 45 per cento, non aumenterà più. Anzi, diminuirà appena possibile, specie sul lavoro" e aggiunge che servono impegni concreti, non discorsi cattedratici per la riduzione della spesa pubblica.

Ha ragione De Bortoli in quello che scrive. Ha ragione a metà.

Ha ragione il direttore de il Corriere della Sera quando dice che serve un cambio di passo nell'aggredire la spesa piubblica improduttiva (compresa quella che finanzia gli editori di quotidiani commerciali).

Ha torto, il contribuente De Bortoli, quando considera conditio sine qua non, perchè Monti rilanci l'azione del suo Governo ,la rinuncia alla crescita della pressione fiscale per tutti i contribuenti. Indistintamente.

Certo la crescita della pressione fiscale sarebbe insopportabile per la famiglia media, l'operario e l'impiegato. Il piccolo artigiano.

Ma De Bortoli è troppo intelligente per non sapere che così non è per quei contribuenti che hanno redditi e patrimoni come lui ha. E, ancor di più, per coloro che avendoli non li denunciano al fisco.

Se nei prossimi 3 anni, per chi ha un reddito come il suo, la pressione fiscale crescesse progressivamente al 55, 60 e poi 65%; se chi ha un patrimonio come il suo, nei prossimi tre anni, pagasse una patrimoniale di scopo (investimenti pro crescita) pari al 5% annuo del patrimonio, forse si ridurrebbe sotto la soglia di povertà? No, non intaccherebbe minimamente il suo tenore di vita. Al più, aiuterebbe qualche imprenditore disperato a non togliersi la vita.

Questo (almeno) mi sarei aspettato dal direttore del primo giornale d'Italia. Questo (almeno) avrebbe dato (un po' di) credibilità al suo richiamo.

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