Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

martedì 28 dicembre 2010

Il Presidente accalappia-cani


Si è definito in tutti i modi possibili, Berlusconi: da presidente imprenditore a operaio. Non risulta avesse ancora ridato vita all'antico mestiere dell'accalappia-cani. Eppure, deve essersi detto, se serve per tirare a campare invece che tirare le cuoia, perchè no?

Del resto, come non si stanca di ripetere, lui è un inguaribile ottimista. Forse per questo, dopo la rocambolesca quanto stentata fiducia del 14 dicembre scorso, si è immaginato un Parlamento popolato di cani sciolti; di pecorelle smarrite in cerca di un ricco pastore.

Continuo a difendere la scelta dei Costituenti che hanno voluto affrancare Deputati e Senatori dalla schiavitù di partito con l'art. 67 "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Ma certamente, di fronte alla sfrontatezza di B., farebbero sicuramente qualche diversa riflessione. Non sul vincolo di mandato; più probabilmente sulla degnità dell'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ma le cose, stavolta sembrano inclinarsi al peggio. L'alleato-traditore di sempre, Umberto Bossi, ha sentenziato duro: "Berlusconi parla di grandi riforme e numeri in eccesso: non è proprio così. Mancano i numeri; siamo nella palude romana e non è facile venirne fuori".

Già: nella palude gli italiani si sono fatti condurre da Bossi e Berlusconi. Sarà per questo che alla cronaca di questi giorni sono nuovamente balzati Feltri e Belpietro?

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