Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

domenica 31 ottobre 2010

Il cuoco di bordo

L'autonomia dei laici cattolici in politica è un dato ormai acquisito. Lo è in considerazione del fatto che, dalla medesima fede in Cristo, non necessariamente deriva una e una sola opzione politica. La prima, del resto, attiene la sfera dell'assoluto; la seconda quella dell'opinabile, del transeunte. Certo rimane il necessario riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa. Che proprio perchè dottrina, aggiorna continamente se stessa con l'obiettivo di indicare scelte concrete che, rimandando ad una rivelazione immutabile, ne interpretano il messaggio alla luce delle diverse condizioni sociali.

Non sono quindi le ultime penose vicende che interessano il Presidente del Consiglio ad indurmi a invitare chi, cattolico, ha scelto il Popolo delle Libertà a "ravvedersi" e raggiungermi nel Partito Democratico. Oso credere che, per un cattolico, aver scelto il centrodestra, abbia motivazioni più profonde che non la presenza di Silvio Berlusconi. Come per me scegliere il PD nulla ha a che vedere con una qualsiasi forma di antiberlusconismo.

Piuttosto chiedo quali ragioni possano indurre un cattolico del PdL a continuare ad accettare che il suo partito di riferimento abbia come leader Silvio Berlusconi. Come sia possibile che continui a sostenere un governo il cui Presidente del consiglio di Ministri sia Silvio Berlusconi. Nella migliore delle ipotesi siamo di fronte ad un caso di eterogenesi dei fini.

Abbiano più coraggio i cattolici del PdL. Rifiutino l'afasia in cui li confina una situazione che ha ormai superato il grottesco. Non attendano una presa di distanze ufficiale della Chiesa italiana per agire! Si assumano la responsabilità propria dei laici cattolici in politica tornando a porre al centro della loro azione il bene comune del Paese.

La nave [cioè la società] ormai è in mano al cuoco di bordo; e le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più la rotta, ma quel che si mangerà domani”(Soren Kierkegard, 1845).

Forse oggi è questo il compito più urgente dei laici cattolici in politica. Di centrodestra come di centrosinistra. Rimandare il cuoco in cambusa perchè i passegeri possano tornare a scegliere la rotta della nave.

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