Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

domenica 25 ottobre 2015

Saronno merita di più

Invitare il rappresentante del  Governo a presenziare, ma non a prendere la parola; aprire la cerimonia senza l’esecuzione dell’inno nazionale; consegnare le benemerenze senza indossare la fascia tricolore. Basterebbe questo per domandarsi dove sia finito il bon ton se non il rispetto istituzionale dell’amministrazione saronnese. Ma non ritenere gli insigniti della benemerenza e i cittadini saronnesi degni di alcuna parola che non sia la mera lettura della motivazione del premio riportata sulla pergamena, mi sembra una scorrettezza che il sig. Sindaco avrebbe potuto evitare. Solo la presenza del Coro Alpe, da sempre garanzia di bel canto, ha evitato che la cerimonia di consegna delle Civiche Benemerenze “La Ciocchina”, che si è svolta sabato pomeriggio in sala Vanelli, fosse da ricordarsi come la più scialba di sempre.
Capisco che indossare la fascia tricolore infastidisca un Sindaco la cui maggioranza è costituita da un gruppo politico nel cui nome è esplicito l’obiettivo dell’indipendenza della "padania" (sic!). Vorrei però rammentargli che quando agisce in pubblico a nome della città, non lo fa in quanto privato cittadino, ma organo di Governo del Comune il cui distintivo è rappresentato dalla "fascia tricolore con lo stemma della Repubblica e lo stemma del comune, da portarsi a tracolla" (art. 50 del D. Lgs. n. 267/2000). Perché, nell'esercizio delle sue funzioni, non rappresenta né il suo movimento politico né solamente coloro che lo hanno eletto, ma tutta la città di Saronno. E la città di Saronno ha diritto di essere rappresentata con le insegne istituzionali della Repubblica alla quale appartiene, non dal colore verde di una cravatta o di un fazzoletto al taschino della giacca.

Invito il Sindaco Alessandro Fagioli a riflettere su queste sue scelte, forse indotte dal movimento politico al quale appartiene. Perché Saronno merita di più.