Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

domenica 3 luglio 2011

Scola: un CL-lino sulla cattedra di Ambrogio?

Commentando  il post di ieri, Dario C., ha chiesto perchè, un "martiniano" come me non sia (ancora) intervenuto sulla nomina di Angelo Scola ad arcivescovo di Milano. Ipotizzando, forse, un mio giudizio negativo.

A Dario C. dico che in questo blog mi occupo prevalentemente di politica. E le categorie della politica non sono adatte a commentare la nomina di un arcivescovo da parte del Papa. Insegnava Lazzati che fede e politica non sono "separate" l'una dall'altra, ma stanno su piani diversi. Un cattolico non commenta la nomina di Scola allo stesso modo con cui ha commentato quella di Alfano, la accetta.

Dario C. mi ha definito "martiniano" ed ha ragione: la mia stima e la mia gratitudine per Martini sono veramente grandi. Non per questo disconosco o sottovaluto le qualità spirituali, intellettuali e umane di Angelo Scola. “Se qualcuno pensa che arrivi nel capoluogo lombardo un prelato integralista si sbaglia di grosso”, ha dichiarato Massimo Cacciari.

Il giovane Scola ha subito il fascino di don Giussani al punto da indurre un pastore prudente come il card. Colombo ad allontanarlo dai seminari milanesi. Ma questa sua "infatuazione" si è poi ridimensionata con il passare degli anni. Al punto che oggi è Comunione e Liberazione a definire Scola un CLlino. Non viceversa.

La diocesi di Milano ha una lunga tradizione di apertura ai temi sociali, delle nuove povertà, ai non credenti come ai diversamente credenti, all'integrazione. Non ci sono ragioni per cui Angelo Scola debba sconfessare l'attenzione dei suoi due predecessori su questi temi. Semplicemente perchè sono temi fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa. Non è invece improbabile che i primi grattacapi per il nuovo arcivescovo arrivino da chi potrebbe attendersi un "occhio di riguardo". Mi riferisco alla crisi finanziaria che attanaglia la Compagnia delle Opere, piuttosto che il S. Raffaele, il cui buco di bilancio è stimato in un miliardo di Euro.

Personalmente credo che altri siano gli appuntamenti che permetteranno di apprezzare gli orientamenti pastorali di Scola. Innanzitutto i 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II che ricorreranno nell'Ottobre del 2012. Sarà un momento topico per capire la sintonia del cardinale con le istanze di innovazione, in gran parte ancora potenziali, espresse dal Concilio. Poi, nel 2013, quando ricorreranno i 1700 anni dalla promulgazione dell'Editto di Costantino. Sarà un altro momento privilegiato che ci permetterà di conoscere il grado di apertura dell'impostazione pastorale di Angelo Scola.

In conclusione non mi sorprenderebbe se la più grande Diocesi del mondo avesse un nuovo arcivescovo in grado di riservare positive sorprese.
Benvenuto, quindi, al nuovo pastore della Chiesa milanese.

3 commenti:

  1. Fede e politica stanno su piani talmente diversi che c'è chi chiama a protezione di un Presidente di un Consiglio Comunale di una località varesina nientemeno che la Beata Vergine dei Miracoli.
    Supponendo (e sperando) che la suddetta beatissima abbia ben altro da fare, che ci sarà tra questi due piani, un veloce ascensore???

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  2. sono una suora missionaria. Ho letto per caso nel suo blog del 3 luglio il commento all'elezione del nuovo arcivescovo della nostra diocesi. Grazie per quanto ha scritto; certo, un cattolico anzitutto accetta la nomina del suo vescovo, mettendo da parte le aspettative, sempre un po' miopi in questi casi. Il mio inocoraggiamento per il suo impegno politico.
    sr.Marilena

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  3. Grazie sr. Marilena per la sua condivisione e per il suo incoraggiamento.
    Se non oso troppo, le chiedo anche un ricordo nella preghiera; a volte l'impegno politico ne ha veramente bisogno.
    A lei la mia vicinanza per il suo impegno missionario.
    Augusto

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