Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

lunedì 6 giugno 2011

Referendum, 3 SI più 1

Andrò a votare domenica 12 Giugno.

Due SI senza riserve per l'acqua pubblica. Ci sono beni talmente indispensabili alla vita delle persone da non poter essere oggetto di profitto economico. Non possono essere scarsi o abbondanti in funzione dello status economico dei cittadini. E' la collettività nel suo insieme che deve farsi carico di utilizzarli al meglio per renderli disponibili a tutti e preservarli per il futuro. L'acqua è sicuramente uno di questi. Per questo sulle schede rossagialla voterò SI.

Un SI senza riserve perchè la legge sia uguale per tutti. Con la legge 7 aprile 2010 il governo Berlusconi ha stabilito che il Presidente del Consiglio ed i ministri possono chiedere il rinvio dei loro processi al fine di consentire " il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla costituzione e dalla legge". Un evidente escamotage per consentire a Berlusconi di sottrarsi ancora una volta al giudizio della magistratura. Per questo sulla scheda verde voterò SI.

Un SI per fermare QUESTO nucleare. Chernobyl, Three Mile Iland e Fukushima ci dicono che le tecnologie nucleari di cui disponiamo fino a oggi non sono sufficientemente sicure. Troppo pericoloso è il loro esercizio. In caso di errore, di guasto o di evento catastrofico le conseguenze sono mortali. Per questo sulla scheda grigia voterò SI.
Ma l'energia è indispensabile alla nostra vita. E rinunciare a quella nucleare pone di fronte a delle scelte.
  1. Produrne di più con le altre fonti tradizionali, in gran parte inquinanti (petrolio, carbone, gas) e responsabili dell'effetto serra;
  2. Consumarne di meno. Molta di meno. Più facile a dirsi che a farsi. Magari in inverno, verso le 19 della sera, quando si raggiunge il picco dei consumi e il solare non può aiutarci. Richiede un differente stile di vita scelto almeno dal 50-70% degli italiani (e degli europei);
  3. Produrne di più con tutte le fonti rinnovabili. Molta di più. Ma le tecnologie di cui disponiamo e disporremo non ce lo consentiranno in misura sufficiente e a costi accettabili per i prossimi 10 - 15 anni. Siamo solo agli inizi: il percorso è lungo e in parte sconosciuto.
Il mio sarà quindi un NO a QUESTO nucleare. Ma sono convinto che la ricerca deve continuare, anche nel campo del nucleare. Per individuare combustibili a vita media più breve, che riducano il problema delle scorie. Per passare dalla pericolosa fissione alla più sicura fusione. Per verificare se la fusione fredda è un mito o una realtà. Un nucleare così sarebbe amico dell'ambiente. E non nemico dell'uomo.

1 commento:

  1. C'è un solo paese nel mondo nel quale si sostiene senza arrossire che affidare (ribadendo peraltro la proprietà pubblica delle reti) la gestione di un servizio a società miste pubblico-privato, nelle quali il privato abbia almeno il 40% (cioè la minoranza dei diritti di voto) voglia dire privatizzare. No, questo Paese non è Cuba, ma l'Italia. Pazzesco.

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