Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

sabato 6 marzo 2010

Decreto salva PdL: l'arroganza di un potere al tramonto

Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd, ha criticato duramente il decreto salva-elezioni. «Il governo ha intera la responsabilità di aver consumato un'ultima violazione delle regole democratiche», ha dichiarato in una nota. «Dopo le leggi ad personam per tutelare interessi privati del premier, ecco che si fanno le leggi su misura per le liste regionali del Pdl per sanare i pasticci provocati dai loro dirigenti locali», ha aggiunto, «si vogliono coprire le divisioni, i malumori, le inadeguatezze del centrodestra e si trucca la partita elettorale per vincere, costi quel che costi».

«Non accettiamo questa arroganza del potere che calpesta i principi della democrazia e mette a rischio i fondamenti della convivenza civile», ha spiegato, «mobiliteremo tutti i democratici del Paese, e anche tra gli elettori del centrodestra sono tanti quelli che oggi sono le prime vittime di una classe dirigente di irresponsabili e di azzeccagarbugli». Per Bindi, «il voto di marzo sarà anche l'occasione per far vedere che si sta allargando il divario tra il centrodestra e il sentire profondo degli italiani».

2 commenti:

  1. Arroganza, prepotenza, presunzione: questi sono i valori mostrati dal PdL nella vicenda delle liste. Ha torto marcio il PdL, quale che sia la lieve entità e la natura formale delle irregolarità. Lo scandalo è che liste irregolari vegnono fatte partecipare alle elezioni, ammesso che i TAR accolgano i ricorsi, sulla base di un interpretazione "ad hoc". Che dire, se esiste una norma che dispone che sulle liste devono essere riportati certi timbri allora le liste che ne sono sprovviste non hanno il diritto di partecipare alla competizione elettorale. E' semplice. Come è semplice che la reazione delle altre parti politiche deve essere di qualità politica, e non delegata al populismo di massa della piazza.

    RispondiElimina
  2. Tutti sanno che una competizione in Lombardia senza Formigoni o nel Lazio senza la lista del PDL di Roma sarebbe stata una competizione monca. Ciò non toglie che quanto è successo ieri, con il decreto salva PDL, è di una gravità inaudita. I decreti in materia elettorale non si erano mai visti nella storia dell'Italia repubblicana. Avremmo preferito continuare a non vederne. Ieri si è compiuto uno strappo, l'ennesimo, al tessuto civile dell'Italia. Una vergogna.

    RispondiElimina