Si può essere sovversivi chiedendo che le leggi vengano rispettate da chi ci governa (Ennio Flaiano)

lunedì 8 marzo 2010

Il sonno della ragione genera mostri

«Per un popolo civile non vi è nulla di più vergognoso che lasciarsi " governare", senza opporre resistenza, da una cricca di capi privi di scrupoli e dominati da torbidi istinti. (…) Ma vi domando: perché non reagite, perché tollerate che questi tiranni vi spoglino progressivamente, in modo aperto o velato, di un diritto dopo l'altro, fino a quando un giorno non rimarrà più nulla, null'altro che una macchina statale comandata da criminali e ubriaconi? (…)

Non nascondete la vostra viltà sotto il velo della prudenza. Ogni giorno in cui indugiate ad opporvi a questo mostro infernale, aumenta sempre più, come una curva parabolica, la vostra responsabilità. (…)

Molti, forse la maggior parte dei lettori di questi volantini, non sanno con esattezza in che modo potrebbero fare resistenza. Non ne vedono alcuna possibilità. Cercheremo di dimostrare loro che ciascuno può contribuire alla caduta di questo regime. Non sarà certo possibile preparare il terreno per il rovesciamento di questo "governo", mediante una resistenza individuale, da solitari amareggiati, e tantomeno si potrà in tal modo affrettarne la caduta (…)»

(dai Volantini della Rosa Bianca)

Non c’è soluzione di continuità tra il decreto salva liste-PdL e molte leggi e decreti cui Berlusconi ci ha abituato. Per questo non sorprende.
Non per questo non indigna. Ancora una volta si è imposto al Paese che il sultano è legibus solutus e con esso i suoi vassalli, valvassori e lacchè.

Ma c’è di più. Ed è forse questa la novità più incresciosa.
Si è umiliata la Presidenza della Repubblica. Si è umiliata la massima carica istituzionale; la suprema garanzia della convivenza repubblicana.
Soprattutto si è umiliato l’uomo. Giorgio Napolitano. Il quale ha, saggiamente, evitato che lo scontro istituzionale raggiungesse il punto di non ritorno. Considerando interpretativo un testo che nulla interpreta, ma tutto riscrive. A vantaggio del sultano e dei suoi adepti. Ancora una volta.

A Napolitano la mia stima e solidarietà per la saggezza dimostrata. Per aver operato secondo il mandato costituzionale. Almeno lui!
Alla politica, quella vera, quella a servizio dei cittadini, il compito più difficile: risvegliare gli italiani dal sonno della ragione. Prima che generi più mostri di quanto una democrazia possa sopportarne.

5 commenti:

  1. Bravo Augusto.
    La scelta di Napolitano la si può condividere o meno ma sicuramente è stata difficile e sofferta. La situazione era davvero critica e non esistevano elementi per indicare con chiarezza quale sarebbe stata la scelta giusta.
    In ogni modo vedremo il parere della Consulta quale sarà (vedasi considerazioni di Franco Monaco) e dunque quali saranno poi le conseguenze.
    Per ora spero che gli italiani si sveglino e comincino a rendersi conto di che pasta è fatto questo governo.
    Roberto Terzaghi

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  2. Che bello rileggere queste parole dei ragazzi della Rosa Bianca...grazie di cuore per avercele ricordate! Il decreto salva-liste, al di là di tutto, è davvero indice di un pensiero, di un modo di pensare e di agire che rischia di diventare( o forse già lo è) un habitus del cittadino italiano: che cioè, le regole alla fine non sono importanti e anche se le infrangi, in qualche modo te la caverai. Anzi, è stupido chi le rispetta perchè, comunque, chi le calpesta se la cava sempre...e allora a che cosa vale essere onesti? E' un modo di vita ormai dilagante, che serpeggia a scuola, nei luoghi di lavoro...dobbiamo davvero vigilare su questo pericolo!

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  3. napolitano non avrebbe dovuto firmare. per quanti rischi avesse causato oggi la contrapposizione con berlusconi, il danno sarebbe stato minore di quello che avremo quando il cavaliere mostrerà appetiti ancora maggiori. per il timore di mandare il paese a carte quarantotto, si rinvia ogni giorno di più il momento della resistenza senza "se" e senza "ma". così napolitano rischia, a posteriori, di essere paragonato a vittorio emanuele III, alle prese con facta. quanto al pd, solito spettacolo pietoso. o approvi, e apprezzi decreto e napolitano. o disapprovi, e stigmatizzi decreto e napolitano. come si pretende di condannare l'uno e salvare l'altro? qual è la ratio?

    maurizio onnis

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  4. I decreti, come pure le leggi, sono controfirmate dal Presidente della Repubblica. Ma la responsabilità politica degli uni e delle altre è di chi le propone e le approva, non di chi le controfirma. Nel caso del decretino salva PDL quindi la responsabilità è tutta del Governo. Il Presidente della Repubblica è una delle poche figur politiche degne di fiducia e rispetto; teniamolo a mente.

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  5. La figura peggiore in questa vicenda marcia l'hanno fatta i legali del PDL. Hanno interpretato la legge sbagliata! Però quanto sono perfidi e velenosi i radicali! E il Pd se li è scelti come cavalli su cui puntare! Io penso che dietro le irregolarità formali si nascondano delle imperfezioni sostanziali. Lo dico perchè penso di avere un'idea veritiera di come si compongono le liste e di come si raccolgono le firme, almeno certe firme. Sia a Milano che a Roma. Napolitano ha già fatto molto rifiutandosi di firmare un DL novativo, non poteva non firmare un DL interpretativo senza gettare il Quirinale nel tritatutto dello scontro politico. Meglio che Berlusconi se la prenda con la "sinistra sovietica" che con il Presidente della Repubblica, no?

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